23/09/07

Insegnare: perché?

Sono al mio 8° anno di insegnamento. Da sempre ho avuto l'incarico annuale in più sedi e tutte distanti tra loro.
Conosco colleghe e colleghi nelle mie condizioni o quasi. Gente che viaggia da 120 km ogni giorno per raggiungere il posto di lavoro e tanti ne fa per tornare a casa (=240km).
Quando ho cominciato facevo 1000 kilometri a settimana ordinaria raggiungevo i 1500 a settimana con riunioni, consigli etc...
Oggi faccio 248km circa ogni settimana ordinaria.
Ho consumato 3 auto. La mia terza attuale dopo 2 anni e mezzo segna 82000km.
ho fatto quattro conti e avrò consumato 16500 Euro di solo carburante in questi anni di lavoro.
Non ho mai potuto decidere di trasferirmi dato che mi affidavano sempre più scuole in sedi diverse.
In questi anni ho avuto solo un'unica sensazione di fondo: tenere duro per arrivare alla pensione.
Io spendo 720Euro ogni mese (considerando tutto: bollo, ass., gomme, manut., etc) e col resto dovrei vivere.
Lo stato non considera il nostro lavoro in nessun modo, men che meno come un lavoro usurante per i pendolari.
Siamo al servizio dello stato e i contratti ce li fanno ogni 4 anni anziché 2 e quando rinnovano il contratto di categoria si permettono (molti sindacati sono consenzienti) di non concederci un anno di arretrati.
Chi di voi ha ricevuto gli arretrati dell'ultimo contratto rinnovato? Io, o non me ne sono accorto, o erano così pochi da non averli notati.
Possibile che sono solo io a fare questa vita? Possibile che nessuno si lamenti di una condizione precaria che non può rendere soddisfacente un lavoro che dovrebbe essere gratificante?
Chiedendo ad un sindacalista, durante la solita assemblea sindacale mi ha risposto: ha ragione, ma non si può fare nulla!
Perché si dovrebbero pagare i sindacati? Che sistema è questo? Sbaglio qualche mia considerazione? E' possibile che noi insegnanti non ci si unisca per rimediare a tutte le falle del sistema?

Insegnante insoddisfatto.

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ti fai del male - Celentano

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