18/11/15

Orari Visite Fiscali 2015

Orari Visite Fiscali 2015

I lavoratori statali
(insegnanti, dipendenti P.A., enti locali, militari, personale ASL)

hanno l’obbligo di reperibilità 7 giorni su 7, compresi giorni festivi, prefestivi, non lavorativi e weekend, nelle seguenti fasce orarie:
  • dalle 9 alle ore 13;
  • dalle 15 alle 18.
I lavoratori privati

hanno l’obbligo di reperibilità di 7 giorni su 7, ma diverse fasce orarie:
  • dalle 10 alle 12;
  • dalle 17 alle ore 19

17/11/15

Adesso siamo tutti sensibili! Una guerra iniziata da tempo seguendo molte strade.

Hanno ucciso 129 persone la cui età media è di 25 anni. Adesso siamo tutti sensibili come quando ci si scotta e la ferita diventa dolente ed intoccabile.

Adesso siamo tutti sensibili.
Adesso vi chiedo: Come vi sentite? Quanto male vi fa? E soprattutto cosa vi fa male?
Insegno da 16 anni. Ogni anno trattiamo il problema della nostra identità religiosa, culturale, nazionale.
E poi emerge prepotentemente il problema della propria identità religiosa e il problema del Crocefisso nei luoghi pubblici.
Mi sento dire da molti che in effetti non vedono il motivo per il quale il Crocifisso debba stare in classe o nei luoghi pubblici, che tenere i segni della nostra religione in presenza di altre religioni è una mancanza di rispetto. Ci sono stati anche dei tentativi legali per eliminare la Croce dai luoghi pubblici ed alla fine è stato deciso che rimarrà. Ma quale fastidio potrà dare la Croce o qualsiasi altro segno cattolico?
Ma quale fastidio? Eppure noi siamo messi di fronte ad una realtà, secondo me, molto evidente. La mia intelligenza non ha avuto fastidio davanti ai burka, davanti al velo in testa, davanti al tunisino inginocchiato sul marciapiedi in direzione della Mecca. Quale fastidio potrebbe darmi? Sono un insensibile che non si infastidisce di nulla?
Ma io ho rispetto per l'intelligenza di tutti! Mi chiedo però quale fastidio potrà dare la visione di un Crocifisso? Quale problema c'è nel visitare un museo d'arte sacra, quale problema potrà dare la manifestazione non ostentata dei segni religiosi Cattolici? Quale problema ha l'intelligenza di certa gente intelligente?
Forse c'è dietro qualcosa, o qualcuno?
Come potrei io affrontare le spese per una lotta legale contro un Crocifisso in classe? Andare di fronte alla corte Europea per affrontare la mia lotta. Sono un insegnante e non avrei abbastanza soldi neanche per sostenere il viaggio e il soggiorno. Sarebbe la mia rovina!
Una madre di famiglia invece può permetterselo? Come fa? Sono troppo sospettoso? Sarebbe da chiederle come ha potuto affrontare le spese da sola oppure se qualcuno le ha dato una mano, e perché?
Qualcuno ha chiamato il mio Crocifisso "un cadaverino appeso ad un legno". Non ho minacciato di morte nessuno per questo e farlo non passa per nessun neurone del mio cervello. Faccio male? Non sono un buon Cattolico? Non sono un buon Cristiano? Sono un insensibile anestetizzato dall'indifferenza contro la blasfemia? I mussulmani sono persone tanto sensibili che la loro intelligenza scatta di fronte alle offese, secondo loro, rivolte a Maometto o Dio? Ma offesi al punto da uccidere? Cambiare religione è un'offesa a Dio?
Come mai allora se qualcuno in patria propria da mussulmano diventa cristiano deve fuggire? Non c'è libertà? Non c'è libertà di religione? Certo non metterei mai un ciondolo con Crocefisso! Ma non mi sentirei a mio agio andare in un posto che non mi lascia libero di pensare, di esprimermi, di avere la mia fede, il mio Dio. E se mi scappasse un segno della croce? Nooooo, non sono il tipo d'andare a cercarsela!!! Ma torniamo a noi. Quale fastidio potrà dare un crocefisso? Un Cristo risorto con le braccia aperte o una madonna?
Eppure il Crocefisso sulle pareti di una classe scolastica ci ricorda che se l'Italia è quella che è, è grazie alla presenza della Chiesa radicata nel nostro paese. Quando parliamo, quando pensiamo, quando abbiamo i nostri sensi di colpa, e quando andiamo in giro per una qualsiasi città italiana, grande o piccola che sia, questa porta in se il cristianesimo e ancor di più il cattolicesimo. La parole che usiamo sono cattoliche, la musica, quel che viene chiamato il bel canto, l'arte, l'architettura, la storia, la topografia, il buon gusto, il bello, tutto è frutto del nostro essere italiani e quel che siamo è impastato ed inzuppato di Cattolicesimo.
Togliere quel crocifisso è spogliare un ambiente di  identità, di origini, farlo diventare neutro, ma di una neutralità che impoverisce. Chiedere di toglierlo non può essere senza un progetto più grande, senza il desiderio di impoverire l'ambiente che ci ospita e che ci ha dato la vita. Se non mi sento a mio agio in un posto non lo frequento, non decido di viverci, e se decido di viverci non cerco di impoverirlo ma di arricchirlo, non cerco di cambiarlo a mia immagine e somiglianza ma mi adeguo cercando di arricchirlo con la mia presenza che non impoverisce la presenza degli altri e la loro espressione e comunicazione, sia essa religiosa, culturale, sociale, musicale, artistica, etc.
Quando mi chiedono di cambiare non mi amano come sono. Desidero crescere e migliorare, sto lottando con me stesso per migliorare e crescere, ma non potete impormi di diventare diverso da me stesso, vendere la mia dignità, la mia identità, il mio Credo, la mia Fede, il mio Dio.
Adesso non possiamo neanche andare a teatro senza temere per la nostra vita, per la vita dei nostri cari, non possiamo stare sereni al cinema, durante un concerto, una partita di calcio allo stadio, in un ristorante, a scuola, in chiesa, per strada, in spiaggia, in viaggio, in pace. Ci hanno tolto la serenità, ci hanno tolto la libertà forse, ci hanno dichiarato guerra! Vogliamo dargli la Croce? Vogliamo cedere la nostra identità, vogliamo abbandonare la nostra fede perché da fastidio?
Siamo accoglienti ma fino a dimenticare chi siamo? Davvero siamo nessuno, davvero rinunciamo alla nostra identità per non urtare la "sensibilità" degli altri? Io sono io e non cambio se non per eliminare quel che fa male a me stesso e agli altri. Siamo tutti sensibili adesso che ci ammazzano, adesso che ci stiamo rendendo conto che ci ammazzano, eppure continuiamo a dire: io non vedo perché il crocifisso debba stare in classe, per me non è giusto che gli altri debbano stare con segni di una religione diversa!
Ma quale fastidio è? Aiutatemi a capire!!! Oppure c'è dietro altro? Una guerra iniziata molto tempo fa? Una guerra iniziata minando i nostri ideali, le nostre identità, la nostra fede, la nostra espressione personale, la nostra cultura, la nostra origine, la nostra storia, il nostro Crocifisso!!! Penso si debba riflettere sull'importanza dell'identità e dell'accoglienza. Accogliere non vuol dire spogliare la propria identità, svenderla, fare il gioco dei politici corrotti che stanno lucrando sull'accoglienza incontrollata.
La malavita ha il suo marketing e oggi spacciano per carità l'accoglienza in alberghi d'amici.
Come state? Come vi sentite? Quale identità avete?
Chi siete? Cambieresti religione se la tua donna, o il tuo uomo, te lo chiedesse? Molti mi hanno risposto di si. So di gente che cambierebbe religione così come cambierebbe i calzini.
Spero d'essermi espresso bene, spero d'essere riuscito ad esprimere le mie preoccupazioni.
Togliere il crocifisso dalle aule e dai luoghi pubblici diventa un rinunciare a parti di noi stessi, segni della nostra identità, simboli della nostra vita che rimandano a tanti elementi. Può sembrare una imposizione la presenza del crocefisso, può sembrare indelicato, ma oggi più che mai credo che il Concordato tra Stato e Chiesa abbia guardato lontano, tanto lontano da immaginare cosa sarebbe successo oggi. Abbiamo bisogno di una identità religiosa e nazionale. Non abbiamo forse ne l'una ne l'altra. Abbiamo una bandiera una volta ogni 4 anni, poi non serve più. Perché? Non ci sentiamo appartenenti ad una forte nazione. Forse non è forte ma è BELLA e forse è questa la sua forza, la sua bellezza: la sua storia.
Siamo in guerra e dobbiamo tenere in mano la nostra vita e la nostra identità. Bisogna essere forti e se stessi. Non svendiamo i segni anche se non li sentiamo nostri, sono nostri, nel bene e nel male. Appartengono alla nostra storia. Appartengono a noi. Siamo anche noi!

Come nascono le dune a Gela. Smaltire la plastica no?

ti fai del male - Celentano

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