Noi "adulti" diamo per scontate tante cose.
Comandiamo i nostri figli senza dare spiegazioni e dettiamo regole che non seguiamo.
Mostriamo sicurezza ai nostri giovani e gli insegniamo che non si piange soprattutto se sono ragazzi. Non parliamo troppo con loro e soprattutto ci sono argomenti che ci infastidiscono e mettono in imbarazzo per cui li facciamo diventare taboo, tanto loro impareranno dalla vita.
Se in tv due ragazzi o due ragazze si amano commentiamo (mai non io) con che schifo per esorcizzare nei nostri figli l'eventuale possibilità che gli salti in mente di diventare gay.
Gli diamo tutto quello che non abbiamo avuto noi per non farli soffrire e non devono capire cosa significhi la crisi.
Inveiamo contro di loro con frasi come: "non capisci niente", "non sai fare nulla", "..." , perché secondo noi servono a farli reagire in maniera contraria, così ci dimostreranno che capiscono, sanno fare tutto, ..., quindi un toccasana per la loro autostima e per irrobustire la loro personalità.
Devono studiare e quello che non gli diciamo noi glielo insegneranno a scuola.
Se vengono rimproverati e turbati dagli insegnanti andiamo a scuola dalle loro maestre o prof a fargli capire che non possono togliere la serenità ai nostri figli e che loro, insegnanti, che non sono altro che fannulloni e ignoranti (lo hanno detto per anni Brunetta, Renzi, Berlusconi e tanti altri) non possono permettersi di rimproverare i nostri disciplinatissimi e maturi figli, e se è il caso, ormai li possiamo pure picchiare.
Sappiamo come si cresce. Siamo cresciuti e siamo cresciuti bene no? Quindi faremo bene anche coi nostri figli.
Il problema è che poi si vedono giovani scoraggiati, insicuri, con carenze affettive, con genitori assenti, che non si sentono capiti, non si sentono ascoltati e non sono motivati.
...segue
